Anche la pieve di Fornovo è stata dotata verso la fine del XII secolo di un monumentale ambone alto per l'annuncio del Vangelo, al di sotto del quale stava un altare dedicato a Santa Margherita. Si presume che tale ambone avesse l'aspetto dell'immagine. Ipotesi ricostruttiva dell'antico ambone | In seguito al Concilio di Trento (1545-1563), il Visitatore apostolico G. B. Castelli fu incaricato di compiere una puntuale ricognizione di tutte le chiese del parmense. Questo viaggio, noto come visita Castelli, avvenne nel 1578-79, condotto con severi criteri e sanzioni. Per la chiesa di Fornovo, tra le altre ingiunzioni, il Castelli decretava che l'altare di Santa Margherita che si trovava sotto l'ambone fosse abbattuto (statim destruatur) e alla Santa si intitolasse un altro altare nella chiesa di Fornovo. Questa pagina autorevole ci racconta almeno una certezza: nella chiesa di Fornovo esisteva un ambone alto e ampio, sufficiente a contenere al di sotto un altare, dedicato a Santa Margherita. Nessuno sa quello che accadde in seguito: è chiaro soltanto che l'altare in questione è stato distrutto, ma con esso è sparito anche l'ambone. Rimangono alcune lastre erratiche, scolpite da una stessa mano (gli esperti parlano del “maestro di Santa Margherita”) e si trovano nelle chiese non solo di Fornovo ma anche di Bardone, insieme ad altri elementi ad esse imparentati.
Nel 2001, una tesi di laurea della ricercatrice Sabina Italiani *, proponeva l'ipotetica ricostruzione dell'ambone di Fornovo, assemblando tutte queste lastre con altri elementi presenti nelle due chiese (v. le illustrazioni).
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| Fornovo:
- lastra del Martirio di Santa Margherita
- lastra con scene dell'Inferno
- le due colonnine che sostengono le acquasantiere centrali
- le statue-colonne di Re Liutprando e San Moderanno
- un capitello con mascherone
- una testa mutila di leone
Bardone:
- lastra del Cristo in Maestà
- lastra della Deposizione di Cristo dalla Croce
- la cariatide femminile con il suo capitello
- le statue-colonne di San Pietro e di San Paolo
- il leggio con aquila che era murato in facciata
- due leoni stilofori
- due capitelli: uno con draghi affrontati, l'altro con foglie
La ricostruzione è ipotetica, ma fino ad oggi è l'unica che sia stata avanzata e motivata. Anche se mancano documenti inconfutabili per comprovarne la fondatezza, tuttavia si basa su elementi oggettivi ed è discussa e presentata in modo interessante e competente.
* Sabina Italiani, L'ambone di Santa Margherita a Fornovo, in “Aurea Parma” LXXXVI, maggio-agosto 2002, fasc. II, pp. 219-256.
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