La storia di Santa MargheritaChiamata Marina in Oriente e Margherita in Occidente, si dice che fosse una ragazza di Antiochia di Pisidia, martirizzata sotto Diocleziano. Questo è molto probabilmente vero. Ogni altra cosa narrata negli "Atti di Marina" e in seguito nella ""Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine, alla voce "Santa Margherita" - non ha riscontri storici. Nonostante ciò, è una delle più popolari fra le vergini martiri, ed il suo culto è molto antico tra i più diffusi (cfr "Grande Dizionario Illustrato dei Santi", London 1989). |
| | | | | Oggi, sul fronte dell'altare, ristrutturato nel 1970, è stata posta la lastra del MARTIRIO DI SANTA MARGHERITA vergine e martire in precedenza murata nella parete sinistra del nartece. Alla fine del '500, si presume facesse parte di un complesso liturgico, comprendente un ambone alto per l'annuncio del Vangelo, al di sotto del quale stava un altare dedicato a Santa Margherita.
Come leggere il BASSORILIEVO. Si comincia a destra in alto, quindi si scende a destra in basso, poi di nuovo in alto verso sinistra, e così via, alternando la scena in alto a quella in basso fino alla scena finale in basso a sinistra ... Si possono così identificare otto "quadri", che leggeremo con l'aiuto della Legenda Aurea. | - 1 Margherita con il suo gregge
- 2 Il governatore Olibrio, a cavallo, se ne invaghisce, ma la giovane si manifesta cristiana
- 3 Portata in giudizio, ribadisce la sua fede
- 4 E' rinchiusa in carcere
- 5-6 Sospesa al cavalletto, fu crudelmente battuta e straziata con pettini di ferro
- 7 Le appare il diavolo incatenato ("O beata Margherita! Io sono vinto da una tenera fanciulla")
- 8 Inghiottita dal drago, ne esce in preghiera davanti alla mano di Dio, che tiene una croce
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| La mano che ha scolpito questa "passio" di Santa Margherita manifesta una evidente parentela con Benedetto Antelami (che ha lavorato alla Cattedrale di Parma verso il 1200) e fa pensare che fosse della stessa bottega. Decisamente meno raffinato di Benedetto, questo scultore è chiamato dagli studiosi "il maestro di Santa Margherita". La lastra si presume facesse parte di un grande ambone presente nella pieve di Fornovo, al di sotto del quale sorgeva un altare dedicato a Santa Margherita. Di questo abbiamo notizia verso la fine del '500, quando il visitatore tridentino Mons. G. B. Castelli ordina la distruzione di questo altare (statim destruatur). In seguito alla demolizione, scompaiono sia l'altare che l'ambone e non se ne ha più notizia. Nella chiesa di Fornovo rimane - erratica - questa lastra e alcune altre sculture ora murate in facciata. Altre lastre scolpite dalla stessa mano si trovano - anche li erratiche - nella pieve di Bardone. E' molto probabile che appartengano tutte al medesimo manufatto duecentesco, che l'unica ipotesi finora specificatamente elaborata identifica con l'ambone di Fornovo. | ... Fornovo |
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